Con materiali di riciclo e qualche elastico è possibile realizzare velocemente timbri per composizioni modulari, in cui il contare diventa visivo e il gestuale si perpetua nel segno. Un esempio interessante di interdisciplinarità intrinseca nell'esperienza e non coordinata a tavolino.
Per la base dei timbri ho utilizzato un cartone spessore 3 mm (comunemente usato per il cartonaggio). Ha un costo minimo ed è facile da tagliare, ma l'inconveniente di patire l'acqua. Se vi è facile reperirlo vi suggerirei dei pezzetti (4 x 4 cm) di legno compensato o MDF spessore 3-4 mm che sono più resistenti a eventuali lavaggi.
Per impermeabilizzarlo il più possibile ho dato al cartone due mani di colla vinilica resistente all'acqua prima di tagliarlo in quadratini.
Ho quindi recuperato dei materiali eterogenei che faranno da superficie timbrante: elastici di vario spessore, tappi bottiglie, spago grosso e sottile, ecc...
Elastici, spago e filati in generale si possono incollare componendo le forme geometriche che saranno l'unità minima della composizione modulare. In questo caso lo spago grosso è incollato con colla vinilica e puntato con degli spilli in modo che asciugando mantenga la forma desiderata.
Gli elastici molto larghi permettono di comporre interessanti timbri in cui irregolarità del materiale e del taglio si combinano tra loro. In questo caso è meglio utilizzare un attaccatutto all'acqua per l'assemblaggio.
I tappi di bottiglia possono essere incollati sia verso l'alto che verso il basso, rendendo possibile timbrare il pieno e il vuoto della stessa forma. Per questi è utile utilizzare la colla a caldo per l'assemblaggio.
Infine sul retro di ogni quadratino ho incollato al centro, con la colla a caldo un terzo di tappo di sughero in modo che sia facile prendere in mano e direzionare la stampa del timbro.
"La traccia è il primo doppio che il bambino riesce a staccare da sé, è qualcosa di persistente che viene a contrapporsi alla traccia sonora condannata a dissolversi rapidamente" Carlo Piantoni, Educazione all'immagine. Fenomenologia della rappresentazione grafica.
"La traccia è il primo doppio che il bambino riesce a staccare da sé, è qualcosa di persistente che viene a contrapporsi alla traccia sonora condannata a dissolversi rapidamente" Carlo Piantoni, Educazione all'immagine. Fenomenologia della rappresentazione grafica.