In questo post vi voglio suggerire una modalità per tracciare dei segni-contorni da offrire come punto di partenza per l'espressione dei bambini. Si tratta di un contorno 3D, divertente, tattile, inusuale, irregolare, alternativo alle tristi e ritrite fotocopie. Un contorno che aiuta chi non vuole uscire da segno e vuole imparare, ma è anche un contorno piacevole da infrangere, scavalcare perché fa fare un saltino al pennello/pennarello e tutto appare un gioco.
L'investimento per questa tecnica è davvero minimo: serve un flaconcino con beccuccio. In base al diametro dell'ugello il segno risulterà più o meno largo. Per renderlo più sottile io ho applicato un puntale metallico (si usa per distribuire la gutta nella decorazione su seta, facilmente reperibile in ogni colorificio di belle arti/ hobbistica). Il colore utilizzato è un acrilico (non troppo liquido o di scarsa qualità) con qualche goccia di glicerina. Per darvi un'idea nel flaconcino qui sopra ho messo 4 gocce di glicerina e agitato bene. La glicerina rende più lucido ed elastico il colore e impedisce che secchi troppo facilmente, otturando il beccuccio.
In questo caso la parte 3D è tracciata dall'adulto: è la provocazione/spunto offerta al bambino. Inoltre per i bambini non è facile tracciare dei segni con questi strumenti (ci vogliono contenitori più maneggevoli e comunque si tratta di un altro tipo di esercizio/obiettivo, magari ne parleremo in un altro post), anche per gli adulti è bene fare qualche esercizio iniziale per prendere confidenza con lo strumento perché la punta va tenuta sollevata dal foglio e il colore va steso facendolo "cadere," mentre si preme il flaconcino. Lasciatelo asciugare all'aria almeno 12 ore e poi verificate che sia ben asciutto.
Come si può vedere il contorno appare come una stringa di liquirizia appoggiata al foglio. In realtà il colore è bel attaccato alla carta ed è molto divertente esplorarlo con le dita e lo sguardo in controluce. L'inevitabile irregolarità del segno sostiene la vitalità e l'originalità del lavoro che aggiungerà il bambino.
Un contorno 3D che suggerisce in modo esplicito un oggetto, determina più facilmente che il bambino vi si adegui: se disegno un fiore il bambino colora il fiore, difficilmente lo reinventa come ruota di un carro. L'uso di pennello e acquarelli sembra interagire in modo interessante col segno e le sbavature di colore dialogano con quelle del contorno nero.
Il contorno 3D può anche definire una cornice o una tabella in cui i bambini sono invitati a inserire qualcosa. L'interazione tra segno iniziale e l'espressione bambina richiede più investimento e offre più libertà. I risultati saranno molto più differenziali e plurali.
In questo caso la tabella diventa una scatola che raccoglie i colori preferiti (espressi in modo grafico attraverso delle linee) del bambino.
Infine l'archetipale cerchio (irregolarissimo!) viene consegnato senza altro mandato che quello di colorare il foglio.
Il cerchio, dopo un primo saltello di colori al suo interno, si apre e diventa sole, poi coniglietto in base a quello che il bambino scopre nei suoi stessi segni e si offre come personaggio di una storia che si può inventare e raccontare insieme.