Ecco un'interessante esperienza caleidoscopica associata alla sempre affascinante dinamica dei fluidi...
Qui è possibile trovare una breve presentazione dell'opera e dell'artista.
Ecco un'interessante esperienza caleidoscopica associata alla sempre affascinante dinamica dei fluidi... Qui è possibile trovare una breve presentazione dell'opera e dell'artista.
Ecco le opportunità di segno della spatolina costruita nel post precedente. Si può utilizzare una tempera o un colore acrilico abbastanza densi, oppure mischiarli con un po' di gesso sintetico (ricetta). Dopo aver steso il colore, si incide e trascina con la spatola dentinata (istruzioni). È facile lasciare il segno e l'effetto grafico è subito evidente: ogni gesto moltiplica fili di colore che possono diventare i raggi del sole, i fili d'erba, i petali di un fiore, le onde del mare... I bambini intuiscono velocemente il senso dello strumento, ci prendono le misure (quanto premere? Quanto inclinarlo?) e lo sperimentano trovando altri significati al segno che lasciano. Quando il lavoro è asciutto i segni dei dentini sono ancora più evidenti e danno un piacevole senso 3D al colore: viene voglia di toccarlo, di ripercorrerne i solchi lasciati, facendo memoria dei gesti che l'hanno generato. "Il disegnare non è altro che il frutto di un incontro fortuito tra un gesto e una superficie che lo registra. Il bambino prende via via coscienza dei rapporti di causa ed effetto tra il gesto e la traccia, di modo che l'effetto, provocando una reazione sulla causa, diviene causa a sua volta" Carlo Piantoni, Educazione all'immagine. Fenomenologia della rappresentazione grafica.
La ricorsività dell'apprendere di cui i bambini sono maestri! Con questo post inauguro una sezione che mi sta a cuore e che credo sia un'interessante opportunità tra l'arte del riciclo, l'arte di rendere espressivi i gesti variandone gli elementi a disposizione, l'arte di fare da sé (non per autarchia, ma per il piacere di creare di nuovo), l'arte di educare nelle tante forme artistiche possibili. Si tratta di costruire delle piccole spatole-pennelli utilizzando vecchi porta nastroadesivo (restano sempre inutilizzabiti dopo che il nastro è finito) e bastoncini del gelato (dopo la degustazione). Con una pinza ritagliare l'apice di un lato del bastoncino e la parte dei dentini del portanastro. Si incollano con un attaccatutto all'acqua (quello della Pattex lo trovo davvero efficace) le due parti, tenendole strette con una piccola morsa. Si possono utilizzare anche i dentini metallici: ogni portanastro offre dentini diversi. Nel prossimo post un esempio di utilizzo con qualche spunto circa le opportunità espressive che può offrire.
Continua la lettura del libro Il rosso, di Renate Eco. "Quando dico rosso e mi ascoltano trenta ragazzi, posso essere certa che ci saranno trenta rossi nelle loro teste, tutti differenti tra loro. Anche se parlo del rosso delle lattine di coca cola, che è uguale dappertutto, i ragazzi penseranno molti colori differenti. E anche se metto una lattina di coca cola sulla cattedra, in modo che tutti possono vederla e che ciascuno abbia la stessa proiezione sulla retina, non posso essere sicura che ciascuno abbia la stessa percezione". Accostando le parole di Renate Eco a questa serie di tele dipinte da Andy Warhol, viene da chiedersi se la riproduzione ossessiva dello stesso elemento in Warhol non ci sveli ancor di più l'unicità dello sguardo di ciascuno, invece della massificazione generata dal consumo che descrive. "Nella tavola qui accanto distinguiamoci un CH composto da macchie verdi chiare e scure sullo sfondo di macchie rosse chiare e scure. Certi daltonici invece, che non riescono a distinguere il rosso, mettono insieme tutte le macchie scure e vedono in primo piano e le macchie chiare indipendentemente dal colore e leggono 31. Attenzione però: se si guarda quest'illustrazione al calar del sole, anche i non daltonici leggeranno 31". "Quando leggiamo la parola rosso, ci vengono subito in mente tante altre cose che non c'entrano con l'arte: semafori, partiti politici, tramonti... e ci rendiamo conto che per capire il fenomeno rosso, oltre a saper mescolare dei materiali sul piattino dobbiamo imparare molte altre cose".
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Ottobre 2016
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