Continua la lettura del libro Il rosso, di Renate Eco.
"Quando dico rosso e mi ascoltano trenta ragazzi, posso essere certa che ci saranno trenta rossi nelle loro teste, tutti differenti tra loro. Anche se parlo del rosso delle lattine di coca cola, che è uguale dappertutto, i ragazzi penseranno molti colori differenti. E anche se metto una lattina di coca cola sulla cattedra, in modo che tutti possono vederla e che ciascuno abbia la stessa proiezione sulla retina, non posso essere sicura che ciascuno abbia la stessa percezione".
"Quando dico rosso e mi ascoltano trenta ragazzi, posso essere certa che ci saranno trenta rossi nelle loro teste, tutti differenti tra loro. Anche se parlo del rosso delle lattine di coca cola, che è uguale dappertutto, i ragazzi penseranno molti colori differenti. E anche se metto una lattina di coca cola sulla cattedra, in modo che tutti possono vederla e che ciascuno abbia la stessa proiezione sulla retina, non posso essere sicura che ciascuno abbia la stessa percezione".
Accostando le parole di Renate Eco a questa serie di tele dipinte da Andy Warhol, viene da chiedersi se la riproduzione ossessiva dello stesso elemento in Warhol non ci sveli ancor di più l'unicità dello sguardo di ciascuno, invece della massificazione generata dal consumo che descrive.
"Nella tavola qui accanto distinguiamoci un CH composto da macchie verdi chiare e scure sullo sfondo di macchie rosse chiare e scure. Certi daltonici invece, che non riescono a distinguere il rosso, mettono insieme tutte le macchie scure e vedono in primo piano e le macchie chiare indipendentemente dal colore e leggono 31. Attenzione però: se si guarda quest'illustrazione al calar del sole, anche i non daltonici leggeranno 31".
"Quando leggiamo la parola rosso, ci vengono subito in mente tante altre cose che non c'entrano con l'arte: semafori, partiti politici, tramonti... e ci rendiamo conto che per capire il fenomeno rosso, oltre a saper mescolare dei materiali sul piattino dobbiamo imparare molte altre cose".