Ecco le opportunità di segno della spatolina costruita nel post precedente. Si può utilizzare una tempera o un colore acrilico abbastanza densi, oppure mischiarli con un po' di gesso sintetico (ricetta). Dopo aver steso il colore, si incide e trascina con la spatola dentinata (istruzioni).
È facile lasciare il segno e l'effetto grafico è subito evidente: ogni gesto moltiplica fili di colore che possono diventare i raggi del sole, i fili d'erba, i petali di un fiore, le onde del mare...
I bambini intuiscono velocemente il senso dello strumento, ci prendono le misure (quanto premere? Quanto inclinarlo?) e lo sperimentano trovando altri significati al segno che lasciano. Quando il lavoro è asciutto i segni dei dentini sono ancora più evidenti e danno un piacevole senso 3D al colore: viene voglia di toccarlo, di ripercorrerne i solchi lasciati, facendo memoria dei gesti che l'hanno generato.
"Il disegnare non è altro che il frutto di un incontro fortuito tra un gesto e una superficie che lo registra. Il bambino prende via via coscienza dei rapporti di causa ed effetto tra il gesto e la traccia, di modo che l'effetto, provocando una reazione sulla causa, diviene causa a sua volta" Carlo Piantoni, Educazione all'immagine. Fenomenologia della rappresentazione grafica.
La ricorsività dell'apprendere di cui i bambini sono maestri!
La ricorsività dell'apprendere di cui i bambini sono maestri!