"Il silenzio dei primi anni di vita di un uomo è attesa e scoperta, tempo spugnoso che prepara alla comunicazione e apre alle conoscenze. È emblema di ogni apertura, è luogo dell'esperienza originaria, che non può che essere esperienza muta." (G. Fiorentino, Il valore del silenzio)
Le coccinelle corrono silenziose in questo bell'album senza parole e con molto, moltissimo bianco (che potrebbe essere il corrispettivo cromatico dell'assenza di suono?): La gara delle coccinelle di Amy Nielander. I silent book sono una categoria specifica (e speciale) in quella che è la proposta editoriale per l'infanzia. Ma non sempre sono apprezzati dagli adulti che se li ritrovano per mano e che devono corrispondere alla richiesta bambina: "Me lo leggi?". Leggere cosa se non ci sono parole? Se non c'è un testo rassicurante da seguire, che spiega le immagini? I libri senza parole smuovono, metto in crisi e possono essere l'occasione per inaugurare uno sguardo nuovo e condiviso con i nostri bambini...
Prima di tutto bisogna dire che siamo tutti bravissimi a leggere le immagini, a cogliere il senso di un racconto visivo senza commento, ma non sempre ne siamo consapevoli e ancor meno siamo abituati a ri-dire quello che abbiamo letto nelle immagini. Perché il ri-dire ci espone, ci mette in gioco: "...e se poi non è l'interpretazione giusta?" (spettri scolastici in agguato). Come se chi progetta e realizza un libro silenzioso non volesse invitare ognuno a dire la propria, a rendere la storia polifonica, plurale, di tutti come co-autori.
Un libro silenzioso ci ricorda che abbiamo accanto dei maestri nel raccontare storie a partire anche solo da un sassolino: i nostri bambini. L'assenza di parole, allora, si svela come una dimensione laboratoriale molto interessante: possiamo guardare insieme le immagini e cercare di interpretarle, dilatando il tempo della narrazione e legandolo a quello dell'osservazione. Si possono dare dei nomi propri ai due protagonisti, si può scegliere la coccinella che ci piace di più (un altro punto di forza di questo album è di introdurre l'effettiva varietà biologica - biodiversità - di questi coleotteri, osservabile in natura, difficilmente tra le pagine dei libri per bambini), si può ipotizzare dove finiscano a un tratto tutte le coccinelle (un burrone in mezzo alla pagina?)... all'adulto basta dar voce alle domande che gli vengono guardando i disegni e rigirarle al bambino, per trovare insieme ipotetiche soluzioni (magari è un buco nero... magari è la bocca spalancata di un mostro...), non necessariamente definitive.
Un libro così rende il bambino (e l'adulto) protagonista, diventa ancora più suo e lo apre a una autonomia consapevole rispetto allo sfogliare e all'osservare. Un libro silenzioso apre a un futuro ricco di parole...
"L’educazione sensoriale che prepara a percepire esattamente tutti i dettagli differenziati tra le qualità delle cose, sta dunque alla base della “osservazione” delle cose e dei fenomeni che cadono sotto i nostri sensi: e con ciò essa aiuta a raccogliere dal mondo esterno il materiale per l’immaginazione". (M. Montessori, L’autoeducazione).
"L’educazione sensoriale che prepara a percepire esattamente tutti i dettagli differenziati tra le qualità delle cose, sta dunque alla base della “osservazione” delle cose e dei fenomeni che cadono sotto i nostri sensi: e con ciò essa aiuta a raccogliere dal mondo esterno il materiale per l’immaginazione". (M. Montessori, L’autoeducazione).